Assertività: guida completa (significato, esempi, tecniche ed esercizi)

Assertività pratica per ogni situazione: gestisci i conflitti con rispetto e calma (copertina articolo).

L’assertività è la capacità di comunicare in modo chiaro, diretto e rispettoso, affermando i propri bisogni senza prevaricare né subire quelli degli altri.

L’assertività è come un ponte ben costruito: permette di attraversare il fiume delle emozioni e dei bisogni, collegando le due sponde della comunicazione chiara e rispettosa, senza mai crollare né sopraffare.

Quando sentiamo parlare di assertività, spesso la prima domanda che ci poniamo è: cosa significa davvero essere assertivi? Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto in una riunione, mentre un collega monopolizza la conversazione?

Questo è un esempio perfetto di come l’assertività possa fare la differenza.

In effetti, per molti anni anch’io ho confuso l’assertività con la capacità di essere semplicemente diretti o, peggio, con un atteggiamento quasi aggressivo.. Comprendere questa distinzione è il primo passo per sviluppare una comunicazione più efficace.

Solo con il tempo, lo studio e l’esperienza diretta in azienda ho compreso che l’assertività è qualcosa di molto diverso: è la capacità di affermare se stessi con chiarezza, rispetto e senza prevaricare gli altri.

Io l’ho scoperto in modo molto particolare, nel 1989, quando ero appena stato assunto in Barilla come District Manager. Il primo corso che mi fecero seguire aveva un titolo che ricordo ancora oggi: “Strategia della Grinta”. Era un seminario intensivo di tre giorni, organizzato in un albergo sperduto nelle campagne parmensi, in un freddo e nebbioso novembre.

Fino a quel momento, conoscevo solo due modalità di comunicazione: la passività e l’aggressività. Non avevo idea che esistesse un’alternativa. L’assertività, invece, era per me un concetto completamente nuovo. In quei tre giorni di formazione full immersion mi si aprì un mondo: imparai che si poteva comunicare con fermezza e rispetto allo stesso tempo, senza rinunciare a se stessi e senza schiacciare l’altro.

Da lì è iniziata la mia passione per la comunicazione assertiva. A partire da quel momento, ho approfondito, ho studiato, ho fatto pratica, ho commesso errori e ho trasformato quell’apprendimento in un percorso di vita e di carriera.

Negli anni ho scritto diversi libri su questi temi, che oggi puoi trovare anche su Amazon.

Ecco alcuni dei miei libri sull’assertività e la comunicazione

Se ci pensi, nella vita quotidiana ti capita spesso di dover gestire situazioni delicate: un collega che ti assegna un compito in più, un cliente che pretende condizioni impossibili, un familiare che ti chiede un favore quando sei già sovraccarico. In tutti questi casi hai tre opzioni: accettare in silenzio e subire (stile passivo), reagire in modo duro e conflittuale (stile aggressivo), oppure esprimere i tuoi bisogni con fermezza e rispetto (stile assertivo). È qui che entra in gioco l’assertività.

Cos’è l’assertività (definizione e significato)

La definizione di assertività più accettata in psicologia è: la capacità di comunicare in modo chiaro, diretto e rispettoso, affermando i propri diritti e bisogni senza calpestare quelli altrui, e mantenendo un equilibrio tra l’espressione di sé e il rispetto per gli altri.

In altre parole, l’assertività è un equilibrio. Da una parte ci permette di evitare di essere passivi e di subire; dall’altra ci aiuta a non cadere nell’aggressività. È quindi uno stile di comunicazione che combina autostima, rispetto reciproco e capacità di gestione delle emozioni. In sintesi, l’assertività è fondamentale per costruire relazioni sane e produttive.

L’etimologia della parola

Il termine deriva dal latino asserere, che significa “affermare con decisione”. Non si tratta quindi di imporre qualcosa, ma di sostenere con chiarezza e serenità la propria posizione.

Assertività in psicologia

Secondo molti psicologi, l’assertività è strettamente legata all’autostima. Una persona assertiva sa riconoscere i propri bisogni e li comunica senza paura del giudizio. È anche collegata all’intelligenza emotiva, perché presuppone la capacità di leggere e rispettare le emozioni altrui mentre si esprimono le proprie.

Passività, Aggressività o Assertività

Nella danza della comunicazione quotidiana, ci muoviamo spesso tra tre stili principali: la passività, che è come un ballerino che si ritira nell’ombra; l’aggressività, che avanza come un tornado; e l’assertività, che si esprime con grazia e fermezza, trovando il giusto ritmo tra i due.

La comunicazione passiva

La passività porta a subire senza esprimere i propri bisogni. Chi comunica in questo modo evita i conflitti, ma lo fa a scapito della propria serenità.

  • Esempio nella vita privata: accettare sempre le decisioni del partner, anche quando non si è d’accordo, per paura di litigare. Questo crea frustrazione silenziosa e allontanamento emotivo.

  • Esempio professionale: dire sempre “sì” a richieste di colleghi o superiori, anche quando il carico di lavoro è insostenibile. A lungo andare, si accumulano stress e insoddisfazione.

  • Esempio online: accettare commenti sgraditi o richieste eccessive in chat o email senza mai mettere limiti, col rischio di essere percepiti come poco autorevoli.

La comunicazione aggressiva

All’opposto, la comunicazione aggressiva porta a imporre le proprie idee senza considerare gli altri. Può sembrare efficace nel breve periodo, ma mina la fiducia e i rapporti.

  • Esempio nella vita privata: alzare la voce in una discussione familiare, senza lasciare spazio al punto di vista dell’altro.

  • Esempio professionale: un manager che ordina ai collaboratori di eseguire compiti senza spiegazioni, generando paura e demotivazione.

  • Esempio online: rispondere con frasi dure o sarcastiche a un commento critico sui social. Forse si ha l’ultima parola, ma si perde credibilità.

La comunicazione assertiva

Tra passività e aggressività, l’assertività emerge come la terza via, un equilibrio fondamentale. Significa esprimere i propri bisogni con fermezza e rispetto, senza rinunciare a se stessi e senza schiacciare l’altro.

  • Esempio nella vita privata: dire al partner: “Capisco la tua proposta, ma preferirei gestirla in un altro modo. Possiamo trovare un punto d’incontro?”.

  • Esempio professionale: rispondere a un capo che chiede un lavoro urgente con: “Al momento sto seguendo un progetto prioritario. Se vuoi posso riorganizzare le attività, ma avrò bisogno di spostare le scadenze”.

  • Esempio online: replicare a un commento critico sui social dicendo: “Apprezzo il tuo punto di vista. Ti spiego meglio la mia posizione…”.

Questa distinzione è valida sia offline che online. Nel mondo digitale, dove mancano tono di voce e linguaggio del corpo, essere assertivi è ancora più importante: un messaggio scritto può risultare facilmente aggressivo o passivo se non è espresso con equilibrio.

Differenza tra assertività, passività e aggressività

Per comprendere meglio il concetto, può essere utile confrontare i tre principali stili di comunicazione.

Tabella 1 – Confronto tra stili comunicativi

Stili di comunicazione a confronto
Stile Caratteristiche Esempio
Passivo Evita il conflitto, non esprime bisogni, subisce decisioni altrui. Accettare un incarico extra senza obiettare, anche se non si ha tempo.
Aggressivo Impone le proprie idee, ignora i bisogni altrui, tono duro e conflittuale. Rifiutare un compito urlando o svalutando chi lo assegna.
Assertivo Esprime bisogni con chiarezza e rispetto, valorizza se stesso e gli altri. Dire: “In questo momento non ho disponibilità, posso occuparmene domani mattina”.

La “Strategia della Grinta”: il corso che mi ha cambiato la vita

Ricordo ancora come fosse oggi la sensazione che provai quando, da neo assunto in Barilla come District Manager nel 1989, mi invitarono a un corso dal titolo enigmatico: “Strategia della Grinta”.

Mi chiesi più volte:

  • cosa significava davvero “grinta”?

  • si trattava di diventare più duri?

  • volevano insegnarci ad imporci sugli altri?

  • Ero incuriosito, ma anche un po’ diffidente.

La scoperta dell’assertività

Durante quelle giornate compresi che la “grinta” non era sinonimo di aggressività. Al contrario, quel corso mi aprì gli occhi su un concetto che non avevo mai conosciuto prima: l’assertività.

Capì che la vera grinta non consiste nell’alzare la voce o nel prevaricare, ma nel comunicare con fermezza e rispetto allo stesso tempo.
Era un’idea rivoluzionaria per me: fino ad allora avevo pensato che farsi rispettare volesse dire imporsi, mentre quel corso mi insegnò che si può guadagnare rispetto senza schiacciare nessuno.

Il mindset assertivo: valorizzare se stessi e gli altri

Il cuore di quella formazione era un concetto che da allora mi accompagna sempre: il mindset assertivo.
Significa:

  • valorizzare se stessi, riconoscendo i propri bisogni e i propri diritti;v

  • alorizzare gli altri, rispettando i loro bisogni e i loro diritti;

  • cercare sempre l’equilibrio tra questi due aspetti.

Questa è la differenza fondamentale tra assertività e aggressività.

  • L’aggressivo vuole avere ragione a tutti i costi e si impone.

  • L’assertivo si fa rispettare senza prevaricare.

Esempi pratici: rispetto sì, prevaricazione no

  • Esempio nella vita privata: molte persone, per farsi rispettare in famiglia o in coppia, alzano i toni e impongono la loro volontà. È un rispetto ottenuto con la paura. L’assertività, invece, ti permette di esprimere il tuo punto di vista senza ferire, costruendo fiducia e non distanza. Ad esempio, se un partner desidera passare il weekend con amici e l’altro preferirebbe trascorrerlo insieme, un approccio assertivo potrebbe essere: “Mi piacerebbe passare del tempo insieme questo weekend. Possiamo trovare un modo per accontentare entrambi?

  • Esempio professionale: in azienda ho visto tanti manager confondere leadership con autoritarismo. In realtà i collaboratori seguono più volentieri chi è assertivo, non chi impone. Io stesso, dopo quel corso, cambiai il mio stile di gestione del team: passai dal “comandare” al “guidare con chiarezza”.

  • Esempio online: nei social capita spesso di trovare persone aggressive nei commenti, convinte che urlare virtualmente dia autorevolezza. In realtà, la comunicazione assertiva online è quella che argomenta con rispetto, risponde con fermezza ma senza offendere, e così conquista fiducia.

Cosa significa davvero “Strategia della Grinta”

Ripensandoci oggi, capisco che il titolo di quel corso era volutamente provocatorio. “Grinta” non significava diventare aggressivi, ma avere il coraggio di esprimere se stessi.
La strategia consisteva nell’imparare che:

  • non è necessario urlare per farsi rispettare;

  • non serve subire per andare d’accordo;

  • il vero rispetto nasce dall’equilibrio tra fermezza e considerazione dell’altro.

Era, in altre parole, una vera e propria strategia di assertività.

Un insegnamento che dura nel tempo

Da quel novembre del 1989, il concetto di assertività non mi ha mai lasciato. Ho continuato a studiarlo, a praticarlo, a insegnarlo nei corsi di formazione. E più passavano gli anni, più mi rendevo conto di quanto fosse attuale e universale: valido in famiglia, in azienda, nelle vendite, nelle relazioni online.

È grazie a quell’esperienza che, anni dopo, ho deciso di scrivere libri e creare corsi dedicati proprio a questo tema. Perché se la Strategia della Grinta mi aveva cambiato la vita, volevo che anche altre persone potessero fare la stessa scoperta.

Il corso “Strategia della Grinta” mi insegnò che l’assertività è una scelta di mentalità: decidere ogni giorno di rispettare se stessi e gli altri. Non è semplice, richiede pratica, ma è la via per costruire rapporti solidi e per comunicare in modo autentico, sia faccia a faccia che dietro a uno schermo.

L’assertività nella vita quotidiana

Essere assertivi non è un tratto di personalità innato, ma una competenza che si può sviluppare. Ti faccio un esempio personale: agli inizi della mia carriera, quando lavoravo in azienda, accettavo sempre di buon grado le richieste dei superiori, anche quando non avevo tempo. Questo mi portava a fare tardi la sera, a vivere con stress e a ridurre la qualità del mio lavoro.

Quando ho imparato a rispondere in modo assertivo, spiegando con calma che non potevo accettare subito un nuovo incarico ma che ero disponibile a gestirlo entro una certa data, non solo ho guadagnato rispetto, ma anche maggiore equilibrio nella mia vita.

L’assertività quindi è una competenza pratica, che ti aiuta a:

  • comunicare meglio

  • difendere i tuoi spazi

  • ridurre lo stress

  • ottenere più rispetto da colleghi, clienti e familiari

Assertività: i 3 stili di comunicazione a confronto — passivo, aggressivo e assertivo con caratteristiche ed esempi.
Infografica che mostra differenze e esempi tra stile passivo, aggressivo e assertivo per comunicare in modo chiaro e rispettoso.

Assertività e comunicazione efficace

Un altro aspetto fondamentale è che l’assertività è alla base della comunicazione efficace. Molti confondono il “parlare bene” con il comunicare in modo assertivo. La verità è che si può essere ottimi oratori, ma se non si ha la capacità di rispettare e ascoltare, la comunicazione perde efficacia.

L’assertività ti consente di:

  • esprimere un’opinione anche se diversa da quella della maggioranza

  • dire “no” senza sentirti in colpa

  • chiedere ciò che ti spetta senza sentirti scomodo

  • ascoltare attivamente chi hai davanti

Perché l’assertività è una competenza chiave oggi

Viviamo in un mondo dove la comunicazione è continua, frenetica e spesso superficiale. Essere assertivi oggi significa:

  • farsi ascoltare in mezzo al rumore

  • gestire conflitti in modo costruttivo

  • creare relazioni solide basate sul rispetto reciproco

  • rafforzare la propria leadership, sia in azienda che nella vita privata

L’assertività non è quindi un “optional”, ma un pilastro di qualsiasi relazione sana, personale e professionale.

Perché è importante l’assertività (benefici)

L’importanza dell’assertività nella vita moderna

Molte persone si chiedono: perché l’assertività è così importante?. La risposta sta nel fatto che ogni giorno ci troviamo a dover difendere le nostre idee, gestire relazioni, affrontare conflitti e prendere decisioni. Se non sappiamo comunicare in maniera assertiva, rischiamo di cadere in due trappole: subire in silenzio o reagire con aggressività.

Essere assertivi è come camminare su una corda tesa: richiede equilibrio e attenzione, permettendo di rispettare se stessi mentre si naviga con grazia tra le esigenze degli altri. È una qualità che ci aiuta a vivere meglio, lavorare meglio e relazionarci in modo più autentico.

Benefici personali dell’assertività

Maggiore autostima

Essere assertivi ti permette di riconoscere e comunicare i tuoi bisogni. Questo non solo riduce la frustrazione, ma aumenta la tua fiducia in te stesso. Ogni volta che dici “no” senza sensi di colpa, rafforzi la tua autostima.

Gestione dello stress

Quante volte hai accettato situazioni o compiti che non volevi, accumulando ansia e tensione? L’assertività ti consente di ridurre lo stress perché non vivi più sotto pressione. Impari a stabilire confini chiari e realistici.

Maggiore serenità interiore

La capacità di esprimerti in modo chiaro e rispettoso ti porta ad avere relazioni più sincere. Questo elimina i sensi di colpa e ti regala una sensazione di equilibrio interiore.

Benefici professionali dell’assertività

Leadership autentica

Un leader assertivo non urla, non comanda con autorità sterile. Al contrario, guida con l’esempio e comunica con fermezza e rispetto. Questo stile genera fiducia e rispetto nei collaboratori.

Negoziazione e problem solving

Nelle trattative commerciali o nella gestione dei conflitti, l’assertività è una risorsa preziosa. Ti aiuta a difendere i tuoi interessi senza danneggiare la relazione con l’interlocutore.

Crescita di carriera

Le persone assertive vengono spesso percepite come più competenti, affidabili e capaci di prendere decisioni. Questo porta a maggiori opportunità di crescita professionale.

Benefici relazionali dell’assertività

Relazioni familiari più sane

In famiglia è facile scivolare in dinamiche passive o aggressive. L’assertività permette di stabilire regole chiare, comunicare bisogni ed evitare conflitti distruttivi.

Vita di coppia equilibrata

Una coppia cresce quando entrambi i partner sono liberi di esprimere se stessi. L’assertività rafforza la fiducia e riduce litigi basati su incomprensioni.

Rapporti sociali più autentici

Amici, colleghi, conoscenti: in ogni relazione, l’assertività ti permette di essere rispettato e di rispettare, creando legami duraturi e genuini.

Tabella 2 – Benefici concreti dell’assertività

Benefici dell’assertività per ambito
Ambito Benefici principali Esempio pratico
Personale Aumento autostima, riduzione dello stress, maggiore equilibrio interiore. Dire “no” a un impegno extra senza sensi di colpa.
Professionale Leadership positiva, negoziazione efficace, opportunità di crescita di carriera. Gestire un conflitto tra colleghi trovando un compromesso equo.
Relazionale Relazioni familiari più sane, coppia equilibrata, amicizie autentiche e durature. Spiegare al partner un bisogno personale con calma, evitando lo scontro.
Assertività: 5 benefici immediati — autostima, stress ridotto, relazioni autentiche, rispetto reciproco, leadership forte.
Infografica sui principali benefici dell’assertività: più autostima, meno stress, relazioni autentiche, rispetto reciproco e leadership più forte.

L’assertività come competenza trasversale

Oggi si parla molto di soft skills: capacità trasversali che ogni professionista dovrebbe sviluppare. L’assertività rientra tra queste competenze chiave, insieme a comunicazione efficace, empatia e intelligenza emotiva.

Le aziende ricercano sempre più persone capaci di comunicare con chiarezza e rispetto, perché questo migliora il clima interno e la produttività. Allo stesso modo, nella vita privata, l’assertività è la chiave per costruire relazioni solide e durature.

Una piccola storia personale

Ricordo un periodo in cui lavoravo come formatore in un’azienda dove il clima era molto teso. I collaboratori tendevano a scontrarsi continuamente e la comunicazione era dominata da aggressività o passività. In quell’occasione, ho introdotto delle semplici tecniche di assertività: imparare a dire “no” con rispetto, formulare richieste chiare, usare frasi in prima persona. Dopo poche settimane, il clima si è trasformato: i conflitti sono diminuiti, la collaborazione è aumentata e persino la produttività ha avuto un balzo in avanti.

Questo esempio dimostra come l’assertività non sia una teoria astratta, ma una competenza che porta risultati tangibili.

L’assertività è fondamentale perché migliora ogni ambito della nostra vita: personale, professionale e relazionale. È la chiave per sentirsi più sicuri, essere rispettati e costruire rapporti basati sulla fiducia reciproca.

Imparare a comunicare in modo assertivo significa prendersi cura di se stessi e degli altri allo stesso tempo: una vera e propria competenza strategica per il benessere e il successo.

Esempi pratici di assertività

Perché servono esempi concreti

Conoscere la definizione di assertività è utile, ma fino a quando non vediamo esempi pratici rimane un concetto astratto. L’assertività prende vita nel modo in cui parliamo, rispondiamo e gestiamo i conflitti quotidiani.

Molti dei miei clienti mi hanno detto: “Ho capito cosa significa assertività, ma nella pratica come si fa?”. Per questo motivo, in questa sezione troverai casi reali, frasi pronte e mini-script da usare nelle situazioni più comuni, sia sul lavoro che nella vita privata.

Esempi di assertività sul lavoro

Essere assertivi in azienda è fondamentale, perché ti permette di guadagnare rispetto e di lavorare in un clima più sereno. Vediamo alcuni esempi:

  • Quando un collega ti assegna un compito extra

    • Risposta passiva: “Va bene, me ne occupo…” (anche se sei già sovraccarico).

    • Risposta aggressiva: “Non è compito mio, arrangiati!”.

    • Risposta assertiva: “Al momento sto gestendo già altre priorità. Posso occuparmene domani pomeriggio, se va bene anche a te.”

  • Quando il capo ti interrompe in riunione

    • Risposta passiva: tacere e non intervenire più.

    • Risposta aggressiva: “Fammi finire di parlare, per favore!”.

    • Risposta assertiva: “Capisco che ci sia urgenza, ma se mi permetti di concludere, penso possa chiarire meglio il punto.”

  • Quando un cliente avanza richieste impossibili

    • Risposta passiva: accettare tutto.

    • Risposta aggressiva: dire “non si può fare, punto”.

    • Risposta assertiva: “La tua richiesta è chiara, ma in questo momento non possiamo garantire quelle tempistiche. Possiamo invece offrirti una soluzione alternativa che rispetta i tuoi obiettivi.”

Esempi di assertività nella vita privata

Nelle relazioni personali, l’assertività è ciò che distingue una comunicazione sana da una fonte continua di conflitti.

  • Quando un familiare ti chiede un favore che non puoi fare

    • Risposta passiva: “Ok, ci provo…” anche se non puoi.

    • Risposta aggressiva: “Non chiedermi più nulla!”.

    • Risposta assertiva: “Vorrei poterti aiutare, ma oggi non ho la possibilità. Posso occuparmene sabato, se per te va bene.”

  • Quando un amico cancella un impegno all’ultimo minuto

    • Risposta passiva: “Non fa niente…” (anche se sei deluso).

    • Risposta aggressiva: “Non ti importa mai di me!”.

    • Risposta assertiva: “Capisco che tu abbia avuto un imprevisto, ma mi sarebbe piaciuto saperlo prima per organizzarmi meglio.”

  • Quando il partner fa qualcosa che ti infastidisce

    • Risposta passiva: ignorare.

    • Risposta aggressiva: accusare.

    • Risposta assertiva: “Quando succede questa cosa mi sento a disagio. Mi piacerebbe che la affrontassimo insieme.”

Mini-script: come dire “NO” in maniera assertiva

Saper dire no è uno degli aspetti più difficili ma anche più importanti dell’assertività. Ecco tre script pratici:

  1. Formula del riconoscimento + rifiuto + alternativa

    • “Capisco la tua richiesta, ma oggi non posso aiutarti. Possiamo sentirci domani per trovare un’altra soluzione?”

  2. Formula della disponibilità condizionata

    • “In questo momento non ho la possibilità, ma posso occuparmene entro venerdì.”

  3. Formula del rinvio positivo

    • “Non riesco a farlo subito, ma se preferisci possiamo programmare insieme un momento in cui gestirlo.”

Le frasi assertive più utili

Ecco alcune frasi che puoi tenere a mente per allenare il tuo linguaggio assertivo:

  • “In questo momento non posso, ma posso proporti…”

  • “Vorrei chiarire un punto importante…”

  • “Capisco la tua posizione, la mia è…”

  • “Quando accade questa cosa, io mi sento…”

  • “Ti ringrazio per il contributo, la mia idea è diversa…”

Assertività: 5 frasi assertive pronte per una comunicazione chiara e rispettosa al lavoro e nella vita privata.
Promemoria operativo: cinque frasi assertive per dire no, chiarire un punto, esprimere emozioni e proporre alternative.

Assertività nei conflitti

L’assertività non elimina i conflitti, ma li trasforma. Ad esempio:

  • Conflitto sul lavoro: invece di alimentare tensioni, puoi esprimere il tuo punto di vista con rispetto, aprendo la porta a una soluzione condivisa.

  • Conflitto in famiglia: invece di esplodere, puoi chiarire le tue emozioni e proporre un compromesso.

In questo modo, il conflitto diventa un’occasione di crescita e non un muro che divide.

Ricordo un corso in azienda con un team commerciale molto competitivo. I venditori tendevano a litigare per i clienti e i territori di vendita. Ho insegnato loro a usare il linguaggio assertivo: frasi in prima persona, rispetto reciproco, riformulazione delle richieste. Nel giro di poche settimane, il numero di conflitti si è ridotto del 60%. Non solo: le vendite sono aumentate, perché i collaboratori hanno smesso di lottare tra loro e hanno iniziato a collaborare con i clienti.

Questo è un esempio concreto di come l’assertività non sia una teoria, ma una leva di cambiamento reale.

Gli esempi che hai visto dimostrano come l’assertività sia applicabile in qualsiasi contesto: lavoro, vita privata, amicizie, coppia. Non si tratta di cambiare personalità, ma di imparare un nuovo modo di comunicare: più chiaro, rispettoso ed efficace.

Allenarsi con frasi pronte e mini-script è il primo passo per trasformare la teoria in pratica.

Tecniche ed esercizi di assertività

Tecniche pratiche di assertività

Se fino ad ora abbiamo visto cos’è l’assertività e come si applica nella vita quotidiana, ora entriamo nel cuore della pratica: le tecniche che puoi utilizzare subito.
Sono strumenti semplici, ma potenti, che ti aiutano a comunicare con più sicurezza e chiarezza.

Tecnica del disco rotto

Ripetere con calma la stessa frase chiave senza lasciarsi trascinare in provocazioni o deviazioni.

  • Esempio: “Capisco la tua richiesta, ma non posso occuparmene oggi”.

  • Funziona bene quando l’interlocutore insiste.

Tecnica della nebbia

Accettare parzialmente le critiche senza giustificarsi né reagire con aggressività.

  • Esempio: “Può darsi che abbia commesso un errore, ma resto convinto della mia scelta”.

Tecnica del messaggio in prima persona (IO)

Parlare di come ci si sente, evitando accuse.

  • Formula: “Quando accade X, io mi sento Y, e preferirei che Z”.

  • Questo riduce la difensiva dell’altro.

Tecnica del rinforzo positivo

Riconoscere e sottolineare gli aspetti positivi del comportamento altrui prima di esprimere la propria posizione.

  • Esempio: “Apprezzo che tu abbia fatto questa proposta, aggiungo però che…”

Tecnica della domanda assertiva

Rispondere a una critica o a una richiesta con una domanda che chiarisce.

  • Esempio: “Puoi spiegarmi meglio cosa intendi quando dici che non collaboro abbastanza?”

Tecnica del compromesso ragionato

Trovare una soluzione intermedia che tenga conto dei bisogni di entrambe le parti.

  • Esempio: “Capisco che serva entro oggi, posso consegnartene una parte ora e il resto domani”.

Tecnica dell’empatia attiva

Mostrare comprensione sincera dei sentimenti dell’altro, senza rinunciare ai propri bisogni.

  • Esempio: “Capisco che tu sia sotto pressione, ma non posso fermarmi oltre l’orario previsto”.

Tecnica della pausa consapevole

Prendersi qualche secondo di silenzio prima di rispondere, per evitare reazioni impulsive.

  • Esempio: invece di replicare subito a un’email critica, aspettare un’ora per rispondere in modo più equilibrato.

Tecnica dell’accordo parziale

Accettare un punto dell’altro senza cedere su tutto.

  • Esempio: “Hai ragione sul fatto che i tempi siano stretti, ma dobbiamo comunque rispettare le priorità stabilite”.

Tecnica della riformulazione

Ripetere con parole proprie ciò che l’altro ha detto, per mostrare ascolto e ridurre i malintesi.

  • Esempio: “Se ho capito bene, la tua preoccupazione è che il progetto ritardi, giusto?”

Esercizi per allenarsi all’assertività

Allenare l’assertività richiede pratica quotidiana. Ti propongo alcuni esercizi step by step, che puoi svolgere da solo o con un partner.

Allenare l’assertività nella vita quotidiana

  1. Individua una situazione tipica in cui tendi a essere passivo o aggressivo.

  2. Scrivi una risposta assertiva alternativa che avresti potuto usare.

  3. Ripetila ad alta voce davanti allo specchio per memorizzarla.

  4. Mettila in pratica la prossima volta che si presenta una situazione simile.

  5. Annota i risultati in un diario: come ti sei sentito, quale reazione hai ottenuto.

Esercizio del “diario assertivo”

  • Ogni sera scrivi tre situazioni della giornata in cui avresti potuto essere più assertivo.

  • Riformula le tue frasi in modo assertivo.

  • Rileggi dopo una settimana per notare i miglioramenti.

Role play con un amico o collega

  • Scegliete una situazione problematica (es. una richiesta difficile di un capo).

  • Simulate la scena: uno fa il capo, l’altro risponde in modo assertivo.

  • Invertite i ruoli.

  • Analizzate insieme i punti di forza e quelli da migliorare.

Esercizio del “NO graduale”

  • Inizia a dire NO in situazioni piccole e poco rischiose.

  • Esempio: rifiutare un caffè se non lo vuoi.

  • Passa a situazioni più importanti man mano che acquisisci sicurezza.

Una storia personale

Ricordo una trattativa in cui stavo per cedere a condizioni che mi avrebbero bruciato il margine. Era tardo pomeriggio, ultima riunione di una giornata infinita. Il buyer, molto esigente, entrò in sala con un unico messaggio: “Serve almeno il 20% di sconto, altrimenti chiudo con il vostro concorrente”. Classica ancora più scadenza artificiale. Sentii il cuore accelerare: il fatturato mi faceva gola, ma il prezzo richiesto avrebbe compromesso il progetto.

Mi imposi una pausa di tre secondi. Respiro. Spalle dritte. Poi applicai due strumenti insieme: disco rotto + messaggio in prima persona.

Capisco l’importanza per te di rientrare nel budget.
Io non posso applicare un 20% di sconto senza togliere valore.
Posso però proporti due strade che ti agevolano sui flussi di cassa.”

Silenzio. Lo lasciai lavorare. Ripeté la richiesta. Io rimasi sul binario assertivo:

“Capisco la pressione, non posso concedere quel ribasso.
Posso attivare un pagamento rateale su tre tranche senza interessi oppure una riduzione del perimetro mantenendo gli output chiave.”

Vidi il suo sguardo cambiare. Agganciai l’empatia con una domanda assertiva:

“Qual è la soglia di cassa che devi rispettare questo trimestre?”

Si abbassò la tensione. Discutemmo numeri reali anziché slogan. Chiudemmo con rateizzazione e un piccolo aggiustamento del perimetro, zero sconto sul prezzo unitario. Due mesi dopo lo stesso cliente rinnovò il progetto e mi portò una referenza.

Cosa ha fatto la differenza:

  • Riconoscere il bisogno (“capisco la tua pressione sul budget”) senza negarlo.
  • Stabilire il confine (“io non posso concedere quel ribasso”) in prima persona, chiaro e rispettoso.
  • Offrire alternative concrete (rate, perimetro) al posto di un no “secco”.
  • Gestire il silenzio: niente giustificazioni nervose, solo spazio alla decisione.

Risultato: non solo il cliente accettò, ma apprezzò la chiarezza. E soprattutto capì che con me il prezzo non si elemosina: si negozia valore.

Assertività: Errori da evitare

Errori da evitare quando si pratica l’assertività

Molte persone, quando provano ad applicare l’assertività, commettono alcuni errori che rischiano di compromettere il risultato. Vediamo i principali:

Confondere assertività con aggressività

Essere assertivi non significa imporre le proprie idee a tutti i costi. Se alzi la voce, usi toni duri o interrompi bruscamente gli altri, non stai comunicando in modo assertivo ma aggressivo.

Usare un tono sarcastico o difensivo

Il sarcasmo o la difensività spesso nascondono insicurezza. L’assertività richiede chiarezza e rispetto, non battute pungenti.

Esagerare nella rigidità

Alcuni, quando iniziano a praticare l’assertività, diventano troppo rigidi: ripetono frasi preconfezionate senza ascoltare davvero l’altro. L’assertività è flessibilità, non meccanicità.

Non adattarsi al contesto

Comunicare in modo assertivo significa anche leggere la situazione. La stessa frase può essere efficace in ufficio ma non in famiglia. Occorre modulare tono e parole in base all’interlocutore.

Non allenarsi con costanza

L’assertività è una competenza, non un tratto innato. Se non la eserciti con continuità, tornerai facilmente a schemi passivi o aggressivi.

FAQ sull’assertività

1. Che cos’è l’assertività in psicologia?

In psicologia, l’assertività è definita come la capacità di affermare se stessi in modo chiaro e rispettoso, senza cadere nella passività o nell’aggressività. È strettamente collegata all’autostima e all’intelligenza emotiva.

2. Come si fa ad essere assertivi?

Si diventa assertivi allenandosi a esprimere i propri bisogni con chiarezza, imparando a dire “no” senza sensi di colpa, utilizzando tecniche come il messaggio in prima persona e il disco rotto.

3. Come dire “no” in maniera assertiva?

Un modo efficace è usare la formula: “Capisco la tua richiesta, ma non posso occuparmene ora. Posso però…”. Questo ti permette di rifiutare senza essere scortese.

4. Quali sono le tecniche di assertività più efficaci?

Le più note sono: disco rotto, nebbia, messaggio IO, rinforzo positivo, domanda assertiva, compromesso ragionato, empatia attiva, pausa consapevole, accordo parziale e riformulazione.

5. Che differenza c’è tra assertività, aggressività e passività?

Passività: subire senza esprimersi.
Aggressività: imporsi senza rispetto.
Assertività: equilibrio tra rispetto di sé e rispetto dell’altro.

6. Come allenare l’assertività nella vita quotidiana?

Puoi esercitarti con un diario assertivo, role play con colleghi o amici, esercizi per dire “no” gradualmente, e praticando il messaggio in prima persona nelle situazioni reali.

7. Quali sono esempi pratici di comportamento assertivo?

Dire con calma: “In questo momento non ho disponibilità, ma posso occuparmene domani”; chiedere chiarimenti a una critica; esprimere le proprie emozioni senza accusare.

8. Perché è importante essere assertivi sul lavoro?

Perché migliora la collaborazione, riduce i conflitti, aumenta la leadership percepita e rende più efficaci le trattative e le negoziazioni.

Conclusione

L’assertività non è solo una tecnica di comunicazione: è una competenza strategica che può trasformare la tua vita. Significa rispettare te stesso e gli altri, comunicare in modo chiaro e costruire relazioni più sane e produttive.

Abbiamo visto insieme:

  • il significato di assertività,

  • i benefici personali,

  • professionali e relazionali,

  • esempi concreti,

  • tecniche pratiche ed esercizi,

  • errori comuni da evitare.

Se vuoi davvero fare un salto di qualità, il prossimo passo è mettere in pratica ogni giorno questi strumenti.

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👉 25 frasi assertive sul lavoro: esempi pratici per colleghi e capi

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👉 Le 3 tipologie di persone empatiche

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Alessandro Ferrari
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Formazione in tecniche di vendita - Alessandro Ferrari
Alessandro Ferrari

Comunicazione strategica per imprenditori e manager over 45. Da 20+ anni progetto percorsi per migliorare vendite e relazioni. Oltre 135.000 persone formate in tutta Italia.

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