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Oggi, a grande richiesta, torno a parlare di Linguaggio del Corpo, e in particolare dei più curiosi gesti con le mani in ambito relazionale.
È fondamentale cercare di interpretare correttamente il modo in cui i nostri interlocutori si esprimono attraverso la “comunicazione non verbale”, poiché i loro movimenti possono rivelarci piena approvazione, totale disinteresse, grande disagio, estrema timidezza o segnali di menzogna.
Se le parole possono ingannare e fuorviare, il corpo non sa proprio mentire: esso esprime quello che le parole non vogliono dire e dà voce alle emozioni più nascoste.
Ti piacerebbe capire nel dettaglio che cosa si cela dietro alcuni gesti con le mani? Bene, in questi “5 punti” troverai informazioni davvero utili e interessanti in merito. Ti auguro una buona lettura!
1. Mani dietro la schiena
Hai mai notato che alcune persone (tra le quali potresti esserci anche tu) tendono a camminare spesso con le mani dietro la schiena?
Molti credono che chi nasconde le mani potrebbe essere potenzialmente minaccioso o sospetto, ma diversi studi hanno dimostrato l’esatto contrario.
Significato
È comprensibile che si creino alcuni dubbi, ma chi mette le mani dietro la schiena mostra in realtà estrema schiettezza ed è come se volesse dire: “Guardate! Non ho nulla da nascondere e non ho bisogno di difendermi con le braccia dagli attacchi esterni. Sono tranquillo e non ho paura.”
Sebbene le mani dietro la schiena non siano indice di pericolosità, a volte possono lasciare spazio ad ambigue interpretazioni.
Esistono anche alcune posture che includono le mani dietro la schiena come segnale di sottomissione o rispetto: basti pensare ai ragazzi che vengono sgridati dai professori (con la testa bassa e la schiena leggermente curva) o ai militari quando si trovano davanti ai propri superiori (con il petto in fuori e la schiena dritta).
2. Mani in fallo
Se segui il calcio, avrai sicuramente notato la tipica posizione (detta adamitica) che assumono i giocatori quando formano la barriera davanti agli avversari. In tal caso è chiara la funzione di protezione fisica, atta a fare da scudo alle parti intime.
Ma quali altri significati trasmette a livello psicologico questa postura? Perché questa zona viene considerata sacra? Sicuramente per il fatto che lì risiede il nostro sesso e la nostra fertilità.
Componente simbolica o istintiva?
Il gesto di portare le mani davanti ai genitali ha una componente di tipo simbolico che rappresenta la parte più istintiva dell’uomo.
Chi si copre le parti intime prova in quel momento imbarazzo e disagio: questo gesto è spesso legato al senso di pudore, tipico di determinate società, o alla paura di non sentirsi all’altezza della situazione.
A volte, il gesto è accompagnato da un vero e proprio contatto con gli organi stessi.
Toccarsi i genitali è un gesto naturale, parte del processo evolutivo dell’uomo, e che accompagna i bambini nella scoperta del loro corpo e del mondo. Se lo stesso gesto è compiuto da un uomo adulto, allora potrebbe esprimere una forma di desiderio sessuale.
Intenzione di Prevaricare?
Non è finita qui: le “mani in fallo” possono anche indicare l’intenzione di prevaricare, in nome dell’antico senso di dominanza fisica e sociale.
L’atto, soprattutto in presenza di un concorrente dello stesso sesso, serve a ribadire il concetto di essere il vero maschio della situazione.
Infine, questo gesto può avere anche una valenza scaramantica. La credenza popolare denominata “l’occhio del male” – risalente all’epoca romana precristiana – narra che se un individuo fissa gli organi genitali degli altri uomini, può arrecare gravi danni ad essi.
Toccarseli, quindi, era un modo per difendere la propria discendenza dai malefici.
Va ricordato che in passato la prole era considerata il bene più prezioso al mondo. Col tempo le cose sono cambiate e ora questo gesto viene utilizzato come rito porta fortuna.
3. Mani che mentono
Ci sono molti modi per individuare una bugia, ma quello che riguarda le mani è uno dei più immediati.
Pensiamo al gesto in cui le dita della mano coprono la bocca durante una conversazione: esse indicano che si sta nascondendo qualcosa e si vuole evitare l’espressione verbale.
Anche le dita in bocca possono essere un chiaro segnale di menzogna, proprio perché si cerca rassicurazione in un momento di forte tensione, ad esempio quando si corre il rischio di essere smascherati.
Il curioso ruolo delle Catecolamine
Toccarsi il naso con un unico tocco, o più volte, è un altro gesto da prendere in considerazione per quanto riguarda il mondo delle bugie. Il naso, infatti, può prudere a causa della produzione di catecolamine, sostanze che fanno gonfiare i tessuti interni ad esso.
Un gesto equivalente è quello di toccarsi un occhio: interrompere il contatto visivo può essere un modo per non affrontare un determinato argomento. Il momento in cui viene stropicciato coincide con il tema scottante che non si vorrebbe affrontare.
Infine, anche toccarsi il collo è un gesto che può esprimere il timore di essere scoperto quando si dice una bugia; il collo è una zona estremamente sensibile all’attacco, per questo ognuno di noi lo tocca per difendersi dalle situazioni più scomode.
4. Mani in tasca
Non sapere dove mettere le mani è un problema comune a tante persone, inclusi professionisti come attori o relatori che devono parlare in pubblico.
Ciò accade perché le mani sono una delle cose più difficili da gestire a livello di linguaggio del corpo, per via delle loro svariate funzioni comunicative che svolgono.
Le tasche, oltre alla loro utilità come luogo in cui mettere vari oggetti di uso quotidiano, possono fungere anche da nascondiglio per le mani, che spesso vanno a cercare involontariamente un posto in cui non essere visibili agli occhi della gente.
Questo è il posto ideale per nascondere i palmi, evitando così di esporli in momenti di insicurezza.
Mani in tasca o no?
Mettersi le mani in tasca nella maggior parte dei casi è un segnale di timidezza; in altri casi, associato allo sguardo basso e sfuggente, può indicare senso di colpa e vergogna per qualcosa che si è detto o fatto;
una lettura alternativa di questa posizione è quella di comunicare apertura e fiducia nei confronti del proprio interlocutore: mettere le mani in tasca dimostra la volontà di voler comunicare senza barriere e in modo trasparente.
In questo caso è molto probabile che la persona guardi negli occhi l’altro, con estrema tranquillità e serenità, tipica di chi non ha nulla da temere o nascondere.
Le mani in tasca potrebbero essere anche un indizio della menzogna. Se durante una qualsiasi conversazione il tuo interlocutore si infila le mani in tasca, forse le parole false pronunciate in quel momento hanno fatto scattare un allarme in tale direzione.
E se fosse solo “noia”?
Un altro segnale che le mani in tasca possono inviare è quello di noia: quando non siamo interessati a ciò che una persona ci sta dicendo e non sappiamo come svincolarci, la reazione più spontanea pare proprio essere quella.
Anche l’imbarazzo nei confronti di una persona può essere manifestato con le mani in tasca: se, ad esempio, un uomo si trova davanti a una donna che ritiene attraente, potrebbe avvertire il desiderio di avere un contatto fisico, pertanto cerca di tenere ingabbiate le mani per evirare guai.
E chi mette le mani in tasca tenendo i pollici fuori?
Questo è un gesto comune nelle persone che si sentono superiori alle altre. Il pollice, infatti, viene considerato il dito che esprime predominio e aggressività.
5. Stretta di mano
Stringere la mano è un gesto socialmente utilizzato per diversi scopi, come ad esempio presentarsi a qualcuno, stringere un accordo o fare pace.
Nella cultura occidentale ci si stringe la mano anche per salutarsi e congratularsi, ma in alcuni paesi è severamente vietato tra persone di sesso opposto.
Quante volte è capitato a tutti noi di incontrare persone che ci stringevano con una presa decisamente molle o al contrario così forte da stritolarci la mano? Due sensazioni davvero imbarazzanti!
Dunque, esiste una stretta di mano perfetta? Sicuramente il Linguaggio del Corpo ci fornisce diversi suggerimenti per affrontare al meglio questo rituale così abituale nella vita di tutti i giorni.
Le 5 Regole della stretta di mano perfetta
- Prima regola: porgere la mano destra;
- Seconda regola: non porgere la mano se sudata o fredda;
- Terza regola: stabilire un contatto oculare diretto mentre si stringe la mano del proprio interlocutore;
- Quarta regola: la stretta di mano dovrebbe durare circa 2-3 secondi;
- Quinta regola: la presa dovrebbe essere solida e vigorosa, con le dita che vanno ad avvolgere la parte inferiore dell’altro palmo;
La stretta di mano dominante è con il palmo rivolto verso il basso; la stretta di mano sottomessa ha il palmo rivolto verso l’alto. Stringere la mano scuotendola in direzione verticale, invece, indica parità e stima reciproca tra due persone.
La stretta con entrambe le mani va utilizzata solo se si ha molta confidenza con l’interlocutore in questione, per evitare di essere considerati troppo espansivi o invadenti.
Secondo aristotele le mani sono una diramazione del cervello.
Aristotele riteneva che le mani fossero un ramo del cervello, perché le vedeva come estensioni dei nostri pensieri e delle nostre azioni.
Credeva anche che i gesti, o i movimenti delle mani, fossero collegati alle nostre emozioni e che potessero comunicare anche senza parole.
Aristotele arrivò persino a dire che i movimenti delle mani erano essenziali per la comunicazione e non potevano essere sostituiti da nessun altro metodo.
Questa convinzione era radicata nell’idea di Aristotele che il corpo umano fosse un’unità, con tutte le sue parti che lavoravano insieme per un obiettivo comune.
Pertanto, egli vedeva le mani come un’estensione della capacità del cervello di pensare, sentire e comunicare. La prossima volta che gesticolate mentre parlate, ricordate le idee di Aristotele sull’interconnessione tra mente e corpo.
(Leggi questo articolo di approfondimento: Linguaggio del Corpo: Dai la Mano a “Pesce Lesso”?)
Conclusioni
Oggi, quindi, abbiamo svelato alcuni segreti che si celano dietro i più comuni gesti con le mani. Ma quante volte anche tu avrai pensato:
- È sincera questa persona o mi sta mentendo?
- Perché non mi convince quello che mi sta raccontando?
- Cosa avrà voluto dirmi con quel gesto?
- Quello sguardo che cosa nascondeva?
- Avrò fatto una buona impressione?
- Che cosa pensa di me?
- Perché “a pelle” non mi piace questa persona?
- Perché mi sembra finta e costruita?
Conoscere e interpretare correttamente il LINGUAGGIO DEL CORPO ti aiuterà a trovare una risposta a tutte queste domande apparentemente complicate, imparando a conoscere meglio te stesso e chi ti circonda.
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Comments (14)
L’argomento è davvero interessante. Grazie per avermi chiarito le idee. Spero di trovare altre informazioni utili.
Grazie a te Antonietta per il commento.
Ciao Antonietta,
grazie mille per il tuo commento! Sono felice che l’argomento ti sia sembrato interessante e che l’articolo ti abbia chiarito le idee. Il linguaggio del corpo è un tema affascinante e ricco di spunti pratici.
Ti invito a esplorare altri articoli sul blog, sono sicuro che troverai tante altre informazioni utili. E se non l’hai già fatto, puoi scaricare una delle mie guide gratuite per approfondire ulteriormente la comunicazione non verbale.
Grazie ancora per il tuo messaggio e a presto!
Alessandro
Ciao Antonietta,
grazie mille per il tuo commento! Sono felice che l’argomento ti sia sembrato interessante e che l’articolo ti abbia aiutato a chiarire le idee. Il linguaggio del corpo è un campo davvero vasto e ricco di spunti utili.
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Grazie ancora e un caro saluto!
Alessandro