La “Prima Impressione” conta moltissimo a livello interpersonale, ormai è risaputo. Alcuni studi in ambito psicologico hanno evidenziato che bastano pochi secondi per formare un’opinione su chi vediamo per la prima volta.Non esiste sempre un una seconda opportunità di riscatto, ecco il motivo per cui è importante applicare al meglio le“Tecniche di Personal Branding”.
La percezione che gli altri hanno di noi dipende dal modo in cui ci vestiamo, dal tipo di automobile che guidiamo, dal modo in cui ci esprimiamo, dai luoghi che frequentiamo e dal ruolo professionale che ricopriamo.
“Sviluppare il proprio Personal Brand con successo significa non solo comunicare in modo efficace ciò che riguarda le proprie competenze tecniche, ma anche lavorare sulla propria immagine affinché risulti fin da subito positiva, sviluppando una Brand Identity molto forte.“
È necessario capire e studiare i meccanismi che portano il brand di un determinato prodotto a conquistare la mente delle persone, per agire allo stesso modo su se stessi.
Non sai come fare? Ho pensato a te anche in questa occasione e per cominciare alla grande ti vorrei proporre alcune linee guida, le cosiddette “3 C” del Personal Branding.
Consistenza: devi ripetere più volte uno stesso concetto e fare in modo che si fissi nella mente delle persone, come una sorta di slogan pubblicitario.
Chiarezza: devi comunicare in modo semplice e diretto “chi sei”, “che cosa fai” e “perché lo fai”.
Costanza: se vuoi essere riconosciuto e ricordato devi rispettare il fattore tempo e lavorare ogni giorno su te stesso. Come dico sempre nei miei corsi, non si possono ottenere risultati importanti nell’immediato.
Cerchiamo ora di dare la giusta definizione di Personal Branding
In parole povere, il personal branding è il processo di creazione e promozione di un’immagine o di un’identità unica per se stessi.
Ciò può avvenire attraverso il vostro aspetto personale, la vostra presenza online o il modo in cui interagite con gli altri.
Creando con cura il vostro marchio personale, potete differenziarvi dagli altri nel vostro settore e lasciare un’impressione duratura.
Ma dove nasce il termine “personal branding”?
Si ritiene che il concetto di personal branding sia nato con gli allevatori di bestiame all’inizio del 1800.
Per identificare le loro mucche, gli allevatori bruciavano le loro iniziali sulla pelle degli animali con un ferro caldo. Questa pratica si è presto evoluta in marchi più elaborati e facilmente riconoscibili.
Con il diffondersi di questa nuova tecnica di marketing, anche altre aziende cominciarono ad adottarla.
Che siate imprenditori, persone in cerca di lavoro o studenti, il personal branding può darvi un vantaggio significativo.
Come si fa a creare un marchio personale?
Innanzitutto, dovete identificare i vostri punti di forza. Cosa vi rende diversi da tutti gli altri nel vostro settore? Una volta identificati i vostri punti di forza, dovete trovare il modo di promuoverli.
Ciò può avvenire attraverso il vostro aspetto personale, la vostra presenza online o il modo in cui interagite con gli altri.
Creando con cura il vostro marchio personale, potrete fare un’impressione duratura e aprirvi nuove opportunità di successo.
Branding e Minacce del Web
A questo punto potrebbe sorgere una domanda spontanea: dobbiamo costruire un’immagine finta per promuoverci? Assolutamente no!
Quando il tuo personal brand sarà facilmente riconoscibile dovrai interagire con le persone offrendo loro contenuti e servizi di qualità, che rispecchino veramente le tue caratteristiche.
Il Personal Branding riguarda lo sviluppo delle proprie competenze professionali, della propria immagine e della propria personalità.
Mentire non serve a nulla, mi sembra chiaro. La prima volta magari potreste passare inosservati, la seconda, invece, verreste smascherati senza pietà.
Nell’epoca in cui viviamo, dominata dal Web 2.0, le conseguenze tendono ad amplificarsi ulteriormente.
Per quale ragione?
Una persona qualunque, ad esempio, potrebbe entrare in qualsiasi blog, forum o Social Media e parlare male di voi, descrivendovi come truffatori.
Ecco, quindi, che i pareri negativi potrebbero espandersi nella rete ad una velocità incontrollabile, senza possibilità di rimedio da parte vostra.
Se per creare una buona strategia di Personal Branding serve molto tempo, figuriamoci quali sforzi comporterebbe ricostruire tutto da zero con precedenti giudizi negativi.
I casi in cui si perde il controllo della propria immagine, in seguito al passaparola, sono parecchi.
Per rendere il tutto ancora più chiaro vorrei raccontarti un curioso aneddoto. Magari ti sembrerà eccessivo, ma rende sicuramente l’idea:
Angela “Angie” Varona, una ragazzina statunitense di appena 14 anni, è stata per qualche mese l’adolescente più cercata su Google.
L’account di un sito a cui era iscritta è stato violato da un hacker e molte delle sue foto – che la ritraevano in pose piccanti – sono state pubblicate senza autorizzazione in Internet.
Di lì a poco è diventata una sorta di sex symbol e le sue immagini hanno dato vita a fotomontaggi di ogni genere piuttosto imbarazzanti.
La ragazza, per tutelarsi, ha chiesto la rimozione di molti profili Facebook falsi, ma ancora oggi, digitando il suo nome sui motori di ricerca, compaiono milioni di risultati.
Angela ha dovuto cambiare scuola, a causa delle reazioni negative dei compagni di classe.
Questa storia le è costata molto cara in termini di reputazione, che ne dici?
Quando decidi di esporti in rete, fai molta attenzione, i pericoli sono sempre dietro l’angolo e il Personal Branding può essere usato anche in modo nocivo.
Branding = Emozione
Il branding, come parte integrante del marketing, mira a conquistare un determinato target di potenziali clienti. C’è chi promuove se stesso per ottenere maggiore visibilità e chi, invece, per vendere un determinato prodotto o servizio.
Qualsiasi sia l’obiettivo finale, dobbiamo tenere conto di un aspetto spesso sottovalutato, ma che risulta di fondamentale importanza: la Componente Emozionale.
Solitamente siamo abituati a misurare le nostre competenze sulla base di criteri logici, oggettivi e funzionali, non considerando la parte più istintiva di noi che genera reazioni negli altri.
Sono tanti gli esempi di brand che riescono a conquistare nuovi clienti facendo leva sull’irrazionalità e sulle emozioni.
Vogliamo parlare di Apple?
Proprio il mese scorso Tim Cook è salito sul palco con il nuovo iPhone 14, preannunciandone il grande successo.
Molte persone – che possiedono già il modello precedente – correranno ad acquistarlo, facendo ore e ore di coda davanti ai negozi. Pur consapevoli di non averne bisogno, giustificheranno il loro acquisto con frasi del tipo: “È più veloce dell’altro”, “Ha una fotocamera più potente”, “È disponibile in nuovi colori”.
Queste, ovviamente, sono motivazioni piuttosto fragili e sterili.
La realtà è ben diversa: Apple è riuscita a fidelizzare i propri clienti grazie ad efficaci strategie di comunicazione basate sulle emozioni.
Se esprimerai al meglio te stesso, in modo personale, riuscirai più facilmente a far breccia nel cuore di chi ti segue. Ecco perché anche in questo caso l’empatia, che viene definita come la capacità di entrare in sintonia con gli altri è fondamentale.
Le persone ti scelgono soprattutto perché si sentono a loro agio con te, perché ti associamo a un sentimento positivo.
Puoi sfruttare questo meccanismo mentale e costruire nuove relazioni concentrandoti sulle doti e sulle caratteristiche che ti differenziano dai tuoi colleghi concorrenti.
Conclusioni
Ad oggi, nel contesto fortemente competitivo e dinamico del Web, non basta “essere bravi”, non basta “saper fare”, non basta “conoscere”, ma è importante anche comunicare in modo efficace la proprie caratteristiche, sia professionali che personali.
Una giusta strategia di Personal Branding ti aiuterà a fare la differenza e ad allargare la tua rete di conoscenze.
Con un po’ di ambizione e tanta costanza, i risultati prima o poi arriveranno, ne sono certo.
Come ti è sembrato l’articolo di oggi? Interessante, vero? Mi piacerebbe conoscere un tuo parere in merito!
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